Quando si parla di farmaci, l’attenzione è spesso rivolta al principio attivo, ovvero la sostanza responsabile dell’effetto terapeutico. Tuttavia, ogni medicinale contiene anche una serie di altre sostanze, chiamate eccipienti, che svolgono un ruolo fondamentale nella formulazione. Secondo la Farmacopea, un eccipiente è qualsiasi componente diverso dal principio attivo che viene aggiunto per facilitare la produzione, la conservazione, la somministrazione e l’efficacia del farmaco.
Gli eccipienti possono agire come veicoli per il principio attivo, ma anche influenzare aspetti importanti come la stabilità del prodotto, la biodisponibilità, l’aspetto estetico e la tollerabilità. Tra i più comuni troviamo conservanti, disintegranti, leganti, lubrificanti, edulcoranti, coloranti e sostanze aromatizzanti. Alcuni sono scelti appositamente per facilitare l’assorbimento del farmaco o migliorarne il sapore, altri per permettere una corretta lavorazione industriale.
Sebbene vengano spesso considerati "inerti", alcuni eccipienti possono avere un impatto sulla salute del paziente. Il lattosio, ad esempio, può creare problemi nei soggetti intolleranti, così come i parabeni possono scatenare reazioni allergiche. Anche il saccarosio può rappresentare un rischio per i pazienti diabetici.
Per questo motivo, i foglietti illustrativi devono riportare chiaramente gli eccipienti presenti, in conformità con le linee guida europee. È importante prestare attenzione soprattutto quando si assume un farmaco equivalente: pur avendo la stessa efficacia del prodotto di marca, può contenere eccipienti diversi. In sintesi, gli eccipienti non sono semplici "riempitivi", ma elementi funzionali e talvolta critici, da conoscere e valutare con attenzione.
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