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HACCP - Storia, principi e obblighi

Il manuale HACCP è richiesto per le aziende alimentari che producono, manipolano o distribuiscono cibi e bevande destinate al consumo umano, al fine di garantire la sicurezza alimentare e prevenire eventuali contaminazioni o rischi per la salute dei consumatori.

Negli Anni 60 la NASA insieme all’industria alimentare lavorò su un sistema che potesse fornire maggiori garanzie di sicurezza alimentare, con particolare riguardo ai contaminanti chimici, fisici e biologici, per i prodotti destinati all’approvvigionamento alimentare degli astronauti in partenza per lo spazio.

Tale sistema ebbe così tanto successo che, nel 1991, il codex Alimentarius lo introdusse nei suoi codici e nel 1993 pubblicò le linee guida, revisionate poi nel 1995 su indicazione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

 Il sistema in questione prende il nome di metodo HACCP, acronimo di Hazard Analysis and Critical Control Points ed è un approccio sistematico operativo per l’identificazione, la valutazione e il controllo dei pericoli alimentari.  Si basa su 7 principi:

1 - Analisi dei pericoli

2 - Identificazione dei punti critici di controllo (CCP)

3 - Limiti critici nei CCP

4 -   Procedura di sorveglianza nei CCP

5 - Azioni correttive

6 - Procedura di convalida e verifica

7 - Documentazione e registrazione

 

Questi 7 principi vogliono supportare l’operatore del settore alimentare (OSA) permettendogli di garantire la conformità agli standard di sicurezza alimentare e minimizzare i rischi di contaminazione dei prodotti alimentari.

 

Quali sono le attività obbligate ad avere un manuale di autocontrollo HACCP?

Il manuale HACCP è richiesto per le aziende alimentari che producono, manipolano o distribuiscono cibi e bevande destinate al consumo umano, al fine di garantire la sicurezza alimentare e prevenire eventuali contaminazioni o rischi per la salute dei consumatori. Queste aziende possono includere ristoranti, industrie alimentari, panifici, macellerie, bar, caffetterie, pasticcerie, trattorie, hotel, catering, mense scolastiche, etc.

 

Quanto rischia un’attività a non possedere un manuale di autocontrollo HACCP?

Le sanzioni in Italia per un'attività che non possiede il manuale di autocontrollo HACCP possono variare a seconda della gravità del caso e della normativa regionale vigente. Tuttavia, in linea generale, le sanzioni previste possono andare da sanzioni pecuniarie di 1.000 ai 6.000 euro per un manuale irregolare o non aggiornato, a 500 euro a 3000 euro per inosservanza dei principi fondamentali HACCP, fino alla sospensione dell'attività stessa.

 

La redazione del manuale HACCP richiede una pianificazione dettagliata e una valutazione approfondita dei rischi per garantire la sicurezza alimentare. Una volta redatto, il manuale HACCP deve essere regolarmente aggiornato e revisionato per riflettere qualsiasi cambiamento nella produzione alimentare o nelle normative di sicurezza alimentare.

 

Se anche tu possiedi una delle attività sopra citate e vuoi prevenire inutili sanzioni, contattaci, il nostro team di esperti sarà felice di aiutarti nella redazione del tuo piano HACCP.


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